TESTIMONIANZE


 Non è possibile riportare per iscritto certe sensazioni o certi sentimenti..
 a ognuno il suo pezzetto di tempo, senza chiudere quel luogo magico in una sola storia,
 a ognuno la sua Spessa da ricordare e raccontare una volta fuori da lì.
 
Ma l’inganno della nostalgia ci fa star fermi, il movimento invece è creatore di energia, perché precario, rischioso, faticoso , vivo:
  ora in trasformazione come ogni materia.
Spessa è stata un sacco di cose, ma sicuramente sarà altro, sarà di più per qualcosa e di meno per qualcos’altro.. ma la dimensione non la creano muri e tegole  bensì la sostanza e l’aria, quella percepita attraverso la pelle, che rimane sempre più importante del suo contenitore inanimato.
 
Provare, cambiare, capire, mettersi in gioco, pensare, entusiasmarsi, gioire, emozionarsi..
Ma soprattutto sperimentare… ancora,  ancora e ancora..




FRANCESCA COLOMBO



Io vedo Spessa come una finestra di quiete, musica, colori e arte nella mia routine fatta di numeri, soldi, giacche e cravatte.
e se penso a Spessa il ricordo più grosso va a quando da Alice nel Paese delle Meraviglie ho volteggiato nell'aria della stallina, sospesa con corde e imbracatura da montagna.
se la memoria non mi inganna, sono stata a Spessa per la prima volta nel lontanissimo 2000 (o era il 1999? o il 2001?) e l'ultima nel 2008 (o era il 2007? o il 2009?): direi che sarebbe ora di tornarci con la mia bimba!
SOFIA MOLTENI - Tra Cantù e Biella
Spessa Po alle superiori suonava come una sorta di paradiso dagli impegni scolastici, un sabato e domenica di libertà. L’appuntamento annuale per gli studenti della Teresa Ciceri che frequentavano il laboratorio di teatro, il martedì pomeriggio, dalle 14 alle 16. Quelli che non c’erano mai stati erano sorpresi di un attività che potesse esentarli da un giorno di scuola e avevano il brivido di andare via di casa; per quelli che c’erano già stati, c’era il conto alla rovescia dei giorni sul diario e tanta impazienza.

Si arrivava, a volte in macchina a volte in treno, con professori e mamme apprensive, in un paesino sperdutissimo, circondato dal verde, con un bar, un alimentari e una grande cascina; la cascina di Mauro, la chiamavamo noi. Armati di zaini e sacco a pelo ci sistemavamo in una delle due grandi camere al primo piano o nel soppalco al secondo, in cui all’interno c’era una quantità esagerata di materassi e letti. 
Da lì iniziava l’inimmaginabile, nessuno e dico nessuno di noi, avrebbe mai scommesso di riuscire a tirare fuori uno spettacolo dai lavori del laboratorio, quando andava bene si arrivava con un canovaccio, a volte con un’idea, ma a volte proprio con niente! 
Ed ecco, proprio dopo quel riscaldamento fatto tra sghignazzi e mezze spinte, Spessa Po diventava un posto magico. Il posto in cui in una stallina, freddissima, umida, senza fondale, solo con la regia e le luci, dei ragazzini insicuri, introversi e agitati riuscivano a creare qualcosa di bello insieme, in cui si creavano amicizie, le più durature, in cui si iniziava a conoscersi e a sorprendersi di se stessi. Ricordo tante risate, visi imbrattati nel sonno, caramelle ingurgitate tutta notte; la sveglia la mattina presto con Grazia o Mauro che leggevano la descrizione degli animali dai nomi improponibili; uomini e donne sconosciute dai mille lavori che arrivavano per pranzo ad aiutarci con le sceneggiature; ricordo il divano verde fuori all’entrata; ricordo concentrazione e passione, si vedevano le persone pian piano aprirsi e farsi conoscere. 
Ricordo l’incanto di piccoli momenti di teatro, in cui la luce giusta rendeva tutto magico; c’era verità nelle parole di chi le pronunciava, perché erano le sue parole; noi scrivevamo ciò che era importante dire per noi; ricordo un balletto esilarante nella cripta e sulla nostra faccia la soddisfazione di quello che avevamo fatto. Infine l’ultimo ricordo era la stanchezza, mentale e fisica. La nostalgia nasceva appena girata la curva, quando la cascina non la vedevi più. Il sorriso sulle labbra, l’occhio socchiuso e sonnolento, e la ripetizione all’infinito, da buoni adolescenti, del tormentone del fine settimana “ il formaggello!”. 

Ora Spessa è cambiata.. è cambiata la gestione del bar, non ci sono più le grandi camerate, non ci sono più i materassi, non c’è più la cucina, con l’acqua calda che andava a 40° gradi appena aperta, non c’è più il bagno con la porta con le fessure, non c’è più Ticino e il suo inquietante amico, non ci sono più le scolaresche della Ciceri. Ora c’è un cantiere aperto, la Cascina si sta rinnovando, si stanno riscoprendo i posti e se ne stanno creando di nuovi, un teatro, un ostello... Ma c’è tanto altro. C’è un sogno, quello di sfruttare quello spazio enorme, per dare vita a un movimento culturale di vasta portata, quello di concentrare in un unico edificio tante sfaccettature dell’arte e della creatività, quello di voler regalare a tutti un luogo fuori dalla quotidianità per riscoprirsi e per riscoprire gli altri. Perché il teatro è Artemista. Ora Spessa, per me, ha il colore di un arancione che da al giallo, di un caldo accogliente e sorrisi gentili, di belle e interessanti persone che si incontrano in un ambiente positivo, cariche di voglia di riuscire in un impresa colossale in luogo senza tempo e spazio.

PAOLA PERRONE - ALBATE (COMO)


This summer I spent two amazing weeks volunteering in Spessa and it was experience that I will remember for a long time. This experience gave me a lot because I learned new things about people,myself and life, met interesting people, and just spent my time usefully, away from television and supermarkets.

The renovation work we did was sometimes physically hard, but we made it fun with music and laugh, and it was nice to watch the progress as days passed by. Knowing how much the work can be exhausting I am really admiring to the guys from Artemista, who do it all by themselves, everyday, no matter on the season and weather. And I am grateful to Mauro and Elisa who did their best to make us feel like home, for taking care of us and giving us all their food from the garden :), and who showed us beautiful nature and towns near the Spessa.

I was surprised with how much enthusiasm and dedication these people in Artemista are working on their project. They have visions and ideas, and are really trying to make something useful for the community, to change things and be example of simple and meaningful living. The hostel will give a new vitality and animation to the little community in Spessa and cultural center will promote culture and give young artists place and chance to show their work. And I am glad that I gave a little contribution with volunteering in Cascina Castello.


Maja Pendelic, Croatia


"Ricordo l'aria buona della pianura, i mattoni accoglienti,
l'atmosfera calda nonostante il freddo dell'aria.
Ricordo i pranzi e le cene seduti a lunghe tavolate,
le nottate passate su materassi accatastati a fare battute
ed i risvegli mattutini alla scoperta del meraviglioso mondo animale
(con le apposite schede stampate!),
Ricordo la strada costellata di nutrie per giungere alla Cascina
Ricordo i momenti di creatività in cui fluivano (e non fluivano) le idee
Ricordo le ore di prove sulla terra umida della stallina,
Ricordo la musica improvvisata nello studio di registrazione...
Ricordi di un luogo che non ti lascia indifferente"
MAURO GAIOTTO- Cantù (CO)


"My trip to Spessa was very special, It wasn't only a trip that made me realise that making good things for others is a great action, it also made me realise, it makes your spirit grow. It's the work you make without material reward that you precious most, you don't try to finish before, or get bored doing it, because you are not doing it to get something, you are just doing it because you enjoy it, and you think it's worth your time. Today, in modern life, people try to do everything fast, so they can get a bigger reward, or they can get it faster, we have lost the sense of doing things because we "want to", and we "enjoy doing them". When I first told my friends I was going to help in a work camp, which offered no reward in money, they  thought I was crazy, maybe I also did at first, but I realised after it was one of the best decisions I made in my life. It made me think about work, and effort, it made me realise that i have to do something because I like it, and not because I'm going to obtain something by being miserable in my time of work.
This association doesn't only show you the side of work, it also shows you the side of humanity, it makes you realise there is people out there who are willing to take you in their homes, and give you their food and a place to sleep because you are helping them. It's not the typical relationships people have at work today, where you may see your boss once or twice a week, and normally it's bad if you see him more, hehe. It makes you believe in relationships which are not based in hiden interests, but in a share of love for something, they don't try to use you, they tell you what there is. That is why I think this idea works so good, because it's based in the positive basic feelings of humans: effort and love, and you can't feel bad at any time when you are there, you just knos there is no place better to be at that exact time.
I hope you get all the help you need, because you make people realise there is another way to make things, a better way, which doesn't envolve lying or putting pressure to people. I hope you carry on being like that, having that love for life, and believing that the world can change to better, that we don't have to settle in the society built on money we currently have, :). Thank you for helping me learn that, and for helping me learn more about myself and who I want to be.
Ánimo, y ya sabeis que aqui tendreis siempre alguien que está deseando ayudar :). Un saludo desde España!!"
Laura Blanco Moreno - Madrid SPAGNA


"La cascina a Spessa Po è tanto importante da identificare, per me tutta Spessa. "Vado a Spessa" significa andare in un luogo familiare, in cui, il padrone di casa Mauro Buttafava è sempre pronto ad abbracciare e accogliere tutti, e in cui, Elisa Pifferi ti conduce egregiamente in tutte le vicissitudini che accompagnano la cascina, e i suoi abitanti, nel tempo.
E' il posto in cui al liceo, quando si andava a Spessa per dedicarsi continuativamente agli spettacoli che si realizzavano, ci si immergeva in un'altra dimensione: le interrogazioni e le verifiche lasciavano il posto alla concentrazione data dal teatro, all'euforia di cucinare, dormire, mangiare e svegliarsi tutti insieme...Ogni volta che tornavo a casa le mie amiche mi dicevano, sempre, che sembravo fossi tornata dalle terme, per quell'aria stralunata che mi rimaneva sul volto...Fisicamente, il più delle volte, ero stanca morta.. Ma la felicità passa sopra a tutto.
Spessa è stato il luogo in cui ho provato ad andare sui trampoli, in cui ho visto strumenti musicali proveniente da parti diverse del mondo, in cui c'è sempre un libro che ti affascina, in cui ci si ritrova attorno ad un tavolo a parlare dei massimi sistemi del mondo o a giocare a "La città" o a altri giochi da tavolo..  
Un ambiente amico, in cui scopri arriverà quella persona tanto cara che non vedevi da tempo, o in cui trovi persone nuove con cui entrare in sintonia....
Un luogo che è sempre, in ogni modo, un rifugio di emozioni e riflessioni."

ALICE DI STEFANO - Novedrate (CO)



"La Cascina: quanti ricordi!! Mi ricordo ancora la prima volta che ci ho messo piede: avevo 16 anni ed ero lì con il gruppo di teatro della scuola per le prove. E' stato un weekend fantastico e produttivo, tra prove nella stallina, scene scritte e riscritte mangiucchiando i biscotti, qualche ora di sonno tutti assieme, le simpaticissime sveglie di Mauro, che arrivavano sempre troppo presto, e le immense tavolate in cortile...
E' stato così che, al nostro primo incontro, la Cascina mi ha trasmesso quell'affetto che emana su tutti quelli che la conoscono. Ed è anche con questo affetto che vuole crescere..."
FEDERICA LIVIO - Mariano Comense (CO)



"...Che ricordi ho della cascina Artemista di Spessa?..Be'...Splendidi... Come quei due giorni pieni di eventi di qualche anno fa, era il 2008! Ricordo lo spettacolo di marionette, il film d'animazione proietteto in cortile e lo spettacolo teatrale nel fienile.
Ricordo anche la passeggiata sul lungo Po e un volo pazzesco in mezzo al limo del fiume tra tanti amici.
Le mangiate in compagnia e le belle persone che ho conosciuto."
Marco Valente (Furi) - Montesolaro (CO)

 









Volunteering in Spessa  was definitely one of the best experiences in my life. Surrounded by beautiful nature and positive, happy people I spent 12 days enjoying myself but also working and helping with the project. the working atmosphere was wonderful. we worked, sang, danced... we had fun while working! what i loved the most was that the laughs kept going on. good vibrations were all around Spessa. Mauro and Elisa made us feel like we were at home for which I am very greatful. They made our days more interesting with all kinds of games and  also their amazing abilities as artists. We enjoyed watching their previous shows - w ith Elsisa's acting and Mauro's music.

 I got to see amazing places such as the river that is located near by and the incredible nature around Spessa.. probably, my favorite part were the bike rides in the early evenings. we would all take bikes and then ride them around the Spessa surrounded by beautiful views..
I found my stay in Spessa very inspiring. i was born and raised in the second biggest city in Serbia, so Spessa was very different from me. Small streets, Italian houses with flowers on the windows, no traffic.. all of it.. It was amazing. And I would love to come back some day!

Dunja Malenica - SERBIA

"La Cascina di Artemista è magica e ogni volta che ci vado è come ritornare a casa dopo esser stati via per un lungo viaggio. Respiri al suo interno un'aria familiare che ti riporta indietro nel tempo a quando i nostri nonni e le nostre nonne ci raccontavano la loro vita di campagna".
ANNALISA SALVANESCHI- Stradella (PV)


"Andare con Eli nel piccolo panificio accanto alla cascina, curiosare nel giardino che sembra una favola, svegliarsi con Maurino che grida ordini da militare, svegliarsi e iniziare a ridere solo perchè Simona mi sgrida per aver digrignato i denti tutta la notte.
Fumare sigarette fuori nel portico e farsi uccidere dalle zanzare, ma sopportare tutto questo per ascoltare il silezio di un luogo fantastico.
Sbirciare davanti alla casa del vicino per cercare qualche anfora da recuperare o più semplicemente qualche coccio.
Morire di caldo al sole e ripetere il copione e intanto fare qualche serie di addominali (inutilmente).
Stare svegli la sera fino a tardi ed essere stanchissimi fino all'esaurimento, finire la tua parte e capire che a Mauro non piace e che la devi rifare.
Ma anche i viaggi di andata e ritorno hanno il loro perchè..... BAULE???? e che è 'sto BAULE???????
Insomma ci sarebbe un elenco infinito di ricordi..
Mi piace tanto questo posto!!!! ..Ma davvero tanto!!!!
Un bacio"
CINZIA BORGHI- Cantù (CO)


"Spessa : è un pò come la fabbrica dei sogni....

Un posto di altri tempi, dove passato e presente vanno a braccetto verso il futuro. Un futuro che comprende chiunque desideri farne parte, nessuno escluso. 

Andare a Spessa è un pò come tornare a casa.... li ogni giorno è veramente un giorno speciale! Proprio come il titolo  dello spettacolo per ragazzi nato tra i muri della cascina."

SIMONA TADDEI - Lodi


Spessa
All’inizio, ma proprio all’inizio i muri freddi, niente riscaldamento.
Un granaio per le prove.
Le prime prove del primo spettacolo. Congelate ma appassionate.
Andare a Spessa era andare a ritirarsi dal rumore di Milano per “creare”.
A qualsiasi condizione, disposti a tutto, ma dentro la musica di Mauro.
Le nostre improvvisazioni, la scrittura che si fa piano piano,
i pezzi che si compongono, cominciano a formare le figure, il disegno, la vita.
E anche il crocevia dei tanti che sono passati di lì, chi si è fermato, conosciuto, incontrato.
Piano piano è arrivata la primavera anche a Spessa, coi suoi tetti rifatti,
le finestre, i muri caldi.
Ed è rimasta il luogo di sempre dove si respirava e si respira la voglia di fare teatro,
musica e tanto altro.
Per noi è sempre lì, la cascina che si staglia nella piana silenziosa,
come un luogo senza tempo, dove trovarsi, come si suol dire , per perdersi
Grazie Spessa

ALMA ROSE' (Milano)

Sono stato in un posto una volta,
sono stato in un luogo che mi ricordava la torre di babele,
sono stato in un posto in cui la lingua che parlavo non era importante,
parlava il cuore per tutti e per me,
parlavano i gesti, le mura trasudanti della luce del giorno.
Sono stato in un posto in cui lavorare non significava uccidere una bella giornata di sole, tutt'altro......si aspettava insieme la nascita della sera,
lì per un momento tutti abbiamo perso le nostre origini, culture, usi, abitudini, così è stato possibile conoscere il mondo, in quelle 4 mura c'era tutto ciò che era necessario sapere, perché in fondo il mondo è tutto uguale, la gente è sempre la stessa;
lì però......... è stato DIVERSO.

con affetto BLUERYO


Il était une fois, dans un petit village nommé Spessa, vivaient dans un vieux château trois curieux personnages. Il y avait Mauro le sage, Elisa la fée, et Luca le brave. Ils étaient tous les 3 passionnés de lecture, de théâtre et de musique. Mais par-dessus tout, ils adoraient recevoir des visiteurs venant du monde entier: de France, de Russie, d'Irlande et même du Japon. 

Un jour de grosse pluie, Mauro le sage dit:

     "- Nous devons reconstruire notre château... Regardez mes amis, il tombe en ruine, et nos chers visiteurs sont obligés de dormir dehors, par un temps                                 pareil."

Elisa la fée répondit:

     " Tu as raison..! Avec mes pouvoirs magiques, ce sera un jeu d'enfant! Je transformerais les pierres en carton, et les sacs de béton en sac de coton!

Luca le brave ajouta:

     " Peut-être pourrions-nous demander de l'aide à nos visiteurs du monde entier?!"



C'est ainsi que Mauro le sage, Elisa la fée, Luca le brave, aidés par les visiteurs du monde entier commencèrent les travaux ! Ils formèrent une grande équipe et travaillèrent dans la joie et la bonne humeur. Ils voulaient tous faire revivre ce château qu'ils baptisèrent "La maison du monde"!
Mathilde Bordenave - Bordeaux FRANCIA 




"Se le Mura Mauresche potessero parlare,
tante e pazze cose dovrebbero confessare.
Pazzia, creatività, amicizia, gioia e allegria
questo conservano nella loro prigionia,
rifugio sicuro dopo tante traversie
in cui trovar ristoro dal mondo e le sue pazzie,
porto certo e sincero
mentre tutto il resto crolla per davvero.
Questo e di più si può raccontare
ma delle Mura Mauresche si può in fin solo sussurrare 
che altro non son che un loco ammirato,
dove del teatro, l'amor può esser scovato."
MATTIA SORGON - Cantù (CO)



"Spessa è un posto magico,indescrivibile....ogni aggettivo è inutile perchè non si può definire, ogni aggettivo è riduttivo.....lì puoi vivere momenti magici...divertirti con persone stupende....puoi vivere ogni attimo della vita in modo sereno....VIVA SPESSA"
ALESSIO CARENA - Mortara (PV)

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